Far parte del Comitato banchina è un privilegio mica da poco. Si può guardare, non far niente, dire agli altri cosa dovrebbero fare ed esprimere opinioni, di solito impietose. E tutto aggratis. I famosi leoni da banchina.
“Ma perché non partono? In fondo basta mettere i terzaroli.”
“E dov’è la barca giuria? Uff, staranno gustandosi un panino, e noi qua a soffrire”. A riguardo invece poi ho scoperto che il panino non c’entrava. Succedeva che ogni tanto la barca giuria, invisibile all’orizzonte anche col cannocchiale, si faceva sentire al VHF così: “Banchina. Banchina. Qui Topa, Qui Topaaa!!!.....” ???? Mah.
In realtà questi son solo miti (a parte quello del VHF) perché dalla banchina si è effettivamente visto che non c’erano le condizioni per dare il via alla regata in sicurezza (ah no, “manifestazione velica”; attenzione). Anche solo posizionare i vari cancelli era un’impresa, e si percepiva che i regatanti (manifestanti velici…eccheppalle) volevano sì competere alla grande ma, in fondo in fondo, se poi si rinviavaa…
Comunque la Soproxi CUP è una regata trooppo figa. Chi non l’ha mai fatta dovrebbe provarla. Inventata da Paolo S. un giorno d’estate al termine del suo immancabile pisolino mentre tiene la scotta del fiocco …(Paolo, non ho resistito…). Mi piace però ricordare anche che senza la determinazione di Paolo la Soproxi non sarebbe mai esistita.
In conclusione, chapeau per chi ha raccolto la sfida e chi, a terra o in acqua, si è dato da fare per organizzare.
Un complimento particolare ai Suppa boys, che unici si son fatti coraggio e hanno bordeggiato con la loro sanpierottina (…magari qualche cosettina da migliorare in assetto, specie durante le virate …piccola licenza finale del Presidente del Comitato…)
Alla prossima.
Giorgio S.
E' finita così la 5 edizione della regata Vela Remi della Laguna, la "regata dell'attesa", "the wind" (cit.) non ha mollato e tutto rimandato.
Nonostante le previsioni già incerte,però, gli equipaggi c'erano tutti.
Tutti in acqua ad aspettare, ad annusare l'aria, a vedere il tempo, a misurare le abilità con il coraggio.
A guardare gli avversari e a cercare strategie: c'è chi ha cambiato barca, ci ha provato tre tipi di remi e tutte le combinazioni possibili di pope e provieri, chi beveva il tè, chi tesseva relazioni con altri circoli , e chi, ritto in piedi sul Pino, diceva "io non molllo"... il bel mondo variegato del CVC.
È stato bello. Comunque.
E poi tutti a tavola.
Un ringraziamento particolare ai soci che sempre preziosissimi ci danno una mano:
Giorgio & Giorgio, Loredano, Graziella, Ilaria, Maud, Alessandro e Marina e a Paolo Scocco inventore e affezionato partecipante.
Ci rivediamo la so-proxima volta. A settembre.
Sandra